STORIA DELLA BAND
Dopo un articolo che parlava di noi, pubblicato sul quotidiano La Stampa di Torino, ad agosto del 1982, rientrato anche Filippo, veniamo invitati negli studi Rai per registrare l’Università della canzonetta. Per noi, oltre che una gradita sorpresa, fu una grande soddisfazione. Il programma era curato dallo scrittore/cantautore Gianfranco Manfredi e dal grande Ricky Gianco (Riccardo Sanna, nativo di Carbonia), un monumento del beat italiano che appena ci fu presentato tenne a precisare: Ricky Gianco – Sanna… Sardo! Cantammo Only Cu e Rivers of Pabillon’s. Le nostre performance sono andate in onda su Rai 2 il 25 e il 27 ottobre.
”Marcello: Mario in quell'occasione si mise gli stivali per caratterizzare meglio la figura del pastore, che in quell'occasione voleva rappresentare: lo stivale rafforzava questa immagine. E fu anche l'unica volta che li indossò.
Al termine della prima esibizione, lasciando il palco, ci siamo rivolti a un personaggio del programma armato di mitra – con il quale ci stavamo beccando ripetutamente – dicendogli: “Ricordati bene che i sardi hanno il cuore in mano e la leppa in tasca!!!” Battuta che Carlo ripeteva spesso durante le serate. Insomma, due giorni di lavoro ma sicuramente anche tanto divertimento.
Tornati in Sardegna, iniziamo a lavorare al terzo LP e riprendiamo i concerti e le piazze. A luglio partecipiamo al Festival Internazionale Sa Ferula all’Anfiteatro di Cagliari organizzato dall’amico Enrico Marongiu.
”Efisio: Ricordo sempre con piacere la folla oceanica che si strinse intorno a noi nel concerto per la manifestazione Un'estate a Cagliari, in Viale Europa, il 3 agosto 1982.
”Giorgio: E Flumini di Quartu? Non vorrei sbagliarmi ma c'erano quasi ventimila persone. Ci ho impiegato più di due ore per arrivare da Torre delle Stelle dove stavo. Ogni volta che la gente applaudiva erano proprio dei brividi! Provate a immaginare 20.000 persone che applaudono tutte assieme... sembrava Woodstock!
”Filippo: Ricordo ancora il caro amico Sandro Civolani (che ha anche collaborato con noi) che ci ha tormentato per mesi accusandoci di aver bloccato il traffico da Villasimius a Cagliari impedendogli di tornare in orario a casa sua!!!
I Banda Beni si sono sempre interessati alla piaga dell’emigrazione: un problema molto sentito in quegli anni… e forse anche oggi. Tra i nostri brani sul tema oltre a Rivers of Pabillon’s, non possiamo dimenticare Simeone Locci: emigrato da tanti anni che, dopo un sofferto distacco dalla famiglia, “prangendi po biri mammai”, ritorna a casa e ritrova luoghi e affetti a lui cari.
Il brano contiene anche l’orgogliosa dichiarazione d’amore per l’Isola: “m’intendu prus sardu chi mai”!
”Mario: Fu un esito quasi naturale la nostra collaborazione con la F.I.L.E.F. (Federazione Italiana Lavoratori Emigrati e Famiglie), grazie all'interessamento di mio fratello Gino che all'epoca vi collaborava. Così nell'estate del 1983 partecipiamo alla grande Festa dell'Emigrato organizzata a Muravera alla presenza dei presidenti dei Circoli sardi nel mondo. Nascono quindi tutta una serie di iniziative anche molto importanti che, in prospettiva, ci avrebbero portato in tournée in giro per l'Europa e non solo.