Succubeeh
Mi fermo a guardare un prato in primavera, quando d’improvviso all’orizzonte scorgo la sagoma di una pecora che si fa sempre più vicina: prima o poi, soprattutto quando mi vedrà – mi son detto – scapperà a zampe levate! Al contrario lei quasi “galoppa” verso di me e mi si piazza a neanche un metro di distanza. Penso: bisogna giocare d’astuzia, usare l’intelligenza. Se le parlo in italiano rischiamo l’incomunicabilità! Allora, con un cenno del capo e allungando una mano, la invito a darmi la zampa: scorgo in lei un timido sorriso e, guardandomi fisso… solleva verso di me la zampa destra. Prendo quindi coraggio e le chiedo: come ti chiami? Risposta: beeh! Frattanto, con la coda dell’occhio, scorgo la sagoma di Benito Succu, conosciuto pastore della zona, compare di un mio compare che, trafelato, cerca la pecorella smarrita. Ora capisco. Dico alla pecora: tu non sei “beeh” come sostieni… tu sei di Benito e quindi sei “Succu-beeh”! E’ un sogno? E’ successo davvero? Decidete voi. Di certo, dopo 30 anni, vogliamo regalarvi questa nostra nuova canzone nella speranza che vi piaccia… molto.
di Ziu Lilliccu