Grazias a Deus - Banda Beni
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Grazias a Deus

GraziasaDeus

Correva l’anno 1972 e Mario ed io, in quell’epoca lontana, eravamo rispettivamente un giovane studente di Scienze Politiche ed un prossimo maturando del liceo classico Siotto. Militavamo, insieme a Filippo e a Carlo Mulas, negli Squali ’71, complesso vocale-strumentale (così si diceva all’epoca) che aveva base presso la parrocchia di S. Paolo, in piazza Giovanni XXIII a Cagliari, che ci forniva una economica e datata, ma indispensabile, attrezzatura strumentale. Noi tre più giovani eravamo alla prima esperienza musicale semi-professionale mentre Mario era già un batterista di lungo corso avendo iniziato dagli anni ’60 in piena epoca del beat italiano. Con gli Squali ’71 abbiamo portato nei locali le prime canzoni dei futuri Banda Beni, Ziu Lilliccu e Mamma Tua. Già in precedenza Filippo ed io, insieme al nostro amico Peppuccio Mereu, dedicavamo i pomeriggi sottratti allo studio a mettere insieme parole e musica: tra il 1971 e il 1972, abbiamo composto, singolarmente o insieme, almeno una cinquantina di canzoni. Fra queste, una delle mie, che era piaciuta particolarmente nella nostra cerchia di amici: una ballata di ispirazione decisamente country influenzata dalle sonorità del primo disco di Crosby & Nash nell’introduzione di steel guitar mi ha accompagnato in tutti i complessi in cui ho suonato. E’ stata grande la meraviglia (e la soddisfazione) quando Mario, in occasione del primo incontro per far partire il progetto dell’antologia Compillescion, mi ha fatto suonare sulla chitarra a dodici corde un sol maggiore in 12/8 e ha cominciato a cantare, sull’aria di quella canzone, un nuovo testo. Questo ci ha persuaso che potevamo ancora produrre nuovi pezzi e quella vecchia melodia, rivestita con un nuovo testo ed un nuovo arrangiamento sarebbe diventata il regalo di Natale per il nostro pubblico: Grazias a Deus.

di Sebastiano Todde (Carlo Vespa)