Così nacque Ziu Lilliccu
Quella sera di tanti anni fa, mi recai in chiesa dove si sarebbe dovuta tenere una cerimonia piuttosto importante. La chiesa, sempre molto frequentata, al mio arrivo cominciava a riempirsi. Nel passare in rassegna le file di banchi per cercarmi un posto a sedere, notai subito che le prime file, 10-12 circa, erano “riservate”, con tanto di cartelli, alle varie autorità civili, militari, ecclesiastiche e via dicendo. Non era la prima volta che mi capitava di vedere in una chiesa dei posti “riservati”. Ma chissà per quale motivo, quella sera, la cosa, mi fece salire il sangue alla testa. Sulle prime me la presi con i sacerdoti della stessa: erano loro i responsabili! Ma perché, mi chiedevo, i primi posti che Gesù assegna sempre agli ultimi, ai più poveri, vengono qui riservati alle autorità?! Intanto la chiesa, dietro e nelle navate laterali, si riempiva all’inverosimile e la gente, talvolta, faceva a spintoni per assicurarsi una “mattonella” per una vista migliore: nel frattempo i primi banchi erano sempre vuoti e in attesa di “comode” autorità. Quella cerimonia, forse anche a causa della mia giovane età, non la seguii per niente, e col pensiero sempre rivolto ai posti riservati tornai a casa. Ricordo di essere subito entrato in camera mia e di aver preso la chitarra, la mia Eco 6 corde di “seconda mano” e, di botto, scrissi “Sa ballara de ziu Lilliccu” poi diventata “Ziu Lilliccu”… e come d’incanto mi passò anche la rabbia nei confronti di quei sacerdoti che, forse, non c’entravano niente. Mario Biggio